
Il 16 novembre 2010, alle ore 11.30, nel Salone della Biblioteca dell’Opificio delle Pietre Dure, si terrà la cerimonia di consegna del Premio Invito a Palazzo assegnato dall’ABI, Associazione Bancaria Italiana, al miglior diplomato restauratore della Scuola di Alta Formazione dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
Giunto alla quarta edizione, Il Premio sarà conferito ex aequo agli allievi Eleonora Gioventù e Stefano Pasolini, che hanno ottenuto la medesima votazione per la tesi di laurea nel Settore di restauro dei Materiali lapidei, e consentirà di restaurare due sculture seicentesche del Giardino di Boboli a Firenze: il Perseo della Fontana dell’Isola e Amore che colpisce un cuore con il martello, entrambe attribuite a Giovan Battista Pieratti (1622-23).
Su quest’ultima opera, Eleonora Gioventù sperimenterà un nuovo metodo biologico che utilizza dei batteri (Desulfovibrio vulgaris subsp. vulgaris) in grado di rimuovere le incrostazioni che si formano sui materiali lapidei esposti all’esterno. La sperimentazione sarà condotta dall’Opificio delle Pietre Dure in collaborazione con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche dell’Università di Milano, che da vari anni si occupa dello sviluppo di queste nuove tecnologie.
Il restauro del Perseo facente parte della “Vasca dell’Isola” (1614-1619), oggetto della tesi di laurea di Stefano Pasolini, ha, invece, permesso di scoprire che l’opera fu realizzata dal Pieratti a partire da un antico blocco di marmo, rappresentante un cavallo marino, un ippocampo, a cui furono collegati ben quaranta frammenti per la maggior parte di statuaria romana. Il cavallo marino proveniva, probabilmente, da un gruppo scultoreo dedicato a Venere al bagno, sostituito attorno al 1635 con l’Oceano del Giambologna, durante i lavori di ampliamento del Giardino di Boboli verso Porta Romana, a cui il Pieratti partecipò in maniera determinante.
Dopo la cerimonia di consegna del Premio, sarà possibile ammirare le due statue oggetto delle tesi dei vincitori di quest’anno e lo stipo mediceo in ebano del XVII secolo di Leonard Van der Vinne, restaurato grazie alla scorsa edizione del Premio Invito a Palazzo.
“Le banche – ha detto il Presidente della Commissione Regionale Abi Toscana, Ferdinando Quattrucci – investono milioni di euro l’anno per salvaguardare e valorizzare il patrimonio artistico italiano. In questa direzione, il Premio all’Opificio delle Pietre Dure è un’ulteriore testimonianza dell’attenzione e della sensibilità del settore per l’arte e la cultura, in continuità con la tradizione del mecenatismo bancario che vide i Medici, potenti banchieri e mecenati, fondare il prestigioso istituto fiorentino”.
Il Premio Invito a Palazzo, testimonianza dell’attenzione e della sensibilità delle banche per l’arte e la cultura, consiste in una borsa di studio e una medaglia in argento con l’Arco degli Argentari, simbolo dei banchieri dell’antica Roma. Istituito nel 2007, il Premio prende il nome dall’omonima manifestazione dell’ABI, la giornata nazionale di apertura al pubblico dei Palazzi delle banche italiane, che si tiene ogni anno dal 2002.
La cerimonia di consegna del Premio, aperta al pubblico, si svolgerà alla presenza di Anna Maria Buzzi, Direttore Generale Organismo indipendente di Valutazione della performance del Ministero; Cristina Acidini, soprintendente Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Firenze; Ferdinando Quattrucci, Presidente della Commissione Regionale Abi Toscana; Guido Palamenghi Crispi, responsabile Relazioni Culturali ABI; Isabella Lapi, soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure; Alessandro Cecchi, Direttore del Museo del Giardino di Boboli, Soprintendenza Speciale P.S.A.E. e per il Polo Museale della Città di Firenze; Letizia Montalbano, direttore della Scuola di Alta Formazione dell’Opificio delle Pietre Dure; Alessandra Griffo, Direttore del Settore Lapidei dell’Opificio delle Pietre Dure.
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