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APRE IL MUSEO DELLE TERRE NUOVE

21 dicembre 2013 - Categoria: Varie

Si tratta del primo museo dedicato al fenomeno della fondazione dei nuovi centri abitati nel Tardo Medioevo, le Terre Nuove.

Firenze fonda le sue Terre Nuove dal 1284 per terminare nel 1350 con il progetto mai realizzato di Giglio Fiorentino.

San Giovanni Valdarno con il suo raffinato piano urbanistico, attribuito dal Vasari ad Arnolfo di Cambio, rappresentò un ideale di Terra Nuova.

Il 21 dicembre 2013 apre al pubblico il Museo delle Terre Nuove a San Giovanni Valdarno, che trova la propria sede nel Palazzo d’Arnolfo, attribuito dal Vasari ad Arnolfo di Cambio.

Si tratta del primo Museo dedicato al fenomeno della fondazione dei nuovi centri abitati nel Tardo Medioevo, le Terre Nuove, che interessò buona parte dell’Europa e in particolare la Toscana e il territorio fiorentino dove, dalla fine del XIII secolo, Firenze fonda numerosi insediamenti tra cui Castel San Giovanni, l’attuale San Giovanni Valdarno. Una vera e propria rivoluzione urbanistica di cui la Toscana fu protagonista: le Terre Nuove fiorentine divennero il modello per una nuova concezione di città.
Video, immagini, animazioni interattive, plastici e rievocazioni storiche consentono di comprendere quali siano stati i caratteri urbanistici e costruttivi che hanno modellato le Terre Nuove toscane e tratteggiano gli aspetti politici, demografici, economici e militari di queste nuove comunità, portando il pubblico a immergersi nel vivace mondo medievale di cui tali centri erano parte.

Il Museo è promosso e finanziato dalla Regione Toscana e dal Comune di San Giovanni Valdarno.
Il progetto museale è stato curato da un prestigioso comitato scientifico, di cui fanno parte David Friedman, docente di Storia e Teoria dell’Architettura presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT), Paolo Pirillo, docente di Storia medievale dell’Università degli studi di Bologna, e Giuseppe Gherpelli, project manager del Museo, con la collaborazione di Alick McLean, Giulia Vertecchi, Claudia Tripodi, Daniele De Luca ed Enrica Boldrini.

San Giovanni Valdarno, con il suo raffinato progetto urbanistico, rappresentò un ideale di Terra Nuova e per questo, nella città che ha dato i natali a Masaccio, si è scelto di realizzare un museo che racconti questa straordinaria storia. Secondo Il Vasari, fu Arnolfo di Cambio, a quel tempo impegnato a ridisegnare il volto di Firenze, a progettare l’impianto urbanistico di Castel San Giovanni. Al di là dell’attribuzione vasariana, i progetti delle Terre Nuove fiorentine restano i più eleganti e complessi di tutta l’Europa tardo medievale. E’ improbabile che a livello locale potessero avere le competenze per fare simili progetti, molto più verosimile che a elaborarli sia stato qualcuno come Arnolfo di Cambio, che proprio in quegli anni sovrintendeva ai lavori della Cattedrale di Firenze.

A partire dall’anno Mille, per l’Europa si apre un periodo di espansione e di crescita che si sarebbe arrestato solo tre secoli più tardi. Un costante aumento demografico che determinerà l’occupazione di nuove terre, mentre i progetti espansionistici dei Comuni, signori e sovrani si realizzerà anche con la pianificazione di nuovi centri abitati in aree prive di simili insediamenti. Terre murate e borghi nuovi fioriranno in molte parti del continente europeo, dando inizio a un fenomeno che sarebbe stato definito «febbre urbanistica». Nascono così le Terre Nuove, Ville Franche, dove la popolazione è reclutata offrendo loro esenzioni fiscali, lotti edilizi all’interno dell’abitato, appezzamenti di terra, l’uso di terre comuni e in alcuni casi la liberazione (affrancamento) da vincoli di dipendenza con i signori locali. Molti dei nomi di Terre Nuove (Borgo Franco, Castel Franco, Villa Franca, Salvatierra, Freiburg) lasciano intuire la loro potenziale offerta di libertà……


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